Minori sui social: rischi e tutele

Immagini di minori sui social network: che conseguenze può avere lo sharenting?

Ogni giorno vengono pubblicate sui social network immagini e video di minori ritraenti momenti di vita quotidiana.

La pubblicazione di immagini di minori sui social è un fenomeno che si realizza sempre più spesso, soprattutto in un periodo come quello attuale in cui i social vengono utilizzati per la maggior parte della giornata.

Questa pratica è definita “sharenting” e può comportare seri rischi per i minori.

Tuttavia, i genitori a volte non sono molto informati sui pericoli e tendono a non curarsi delle possibili conseguenze che l’uso distorto dei social può comportare.

La legge italiana si occupa della tutela della privacy dei minori e per questo garantisce un’adeguata protezione contro tutte quelle minacce che possono derivare dalla pubblicazione incontrollata di immagini che sia lesiva della privacy dei minori.

Immagini di minori sui social: è obbligatorio il consenso di entrambi i genitori?

Se stai leggendo questo articolo è perché ti sei imbattuto in questo problema e cerchi di capire cosa accade nel caso di pubblicazione non autorizzata di immagini di minori sui social o su qualsiasi altra piattaforma di messaggistica.

Se sei un genitore con figli minori sicuramente ti sarà capitato di partecipare alle gare sportive di tuo figlio oppure ai saggi di danza di tua figlia al termine dei quali si tende ad immortalare il momento con foto o video.

Successivamente, navigando sui social o leggendo le conversazioni sui gruppi di messaggistica, ti sei imbattuto in foto che ritraggono i tuoi figli che, però, sono state pubblicate senza la tua autorizzazione.

In questo caso, se non sei d’accordo alla diffusione di immagini di minori sui social, sei legittimato a chiedere la rimozione della foto.

Invece, se si tratta di genitori separati il consenso deve essere prestato da entrambi a prescindere dalla decisione di uno o dell’altro genitore.

Consenso che può essere negato anche senza una motivazione.

In conclusione possiamo affermare che la pubblicazione di immagini sui social può essere pericolosa perché potrebbero finire nelle mani di malintenzionati ma anche perché potrebbe violare l’immagine e la dignità di chi ne viene ritratto ma anche perché si rischia di aumentare il fenomeno del cyberbullismo.

Il consenso del minore tra Gdpr e normativa privacy nazionale

La tutela dei dati personali dei minori è un problema rilevante che con l’avvento dei social network è diventato sempre più incontrollabile.

 La legge italiana non prevede una disciplina organica del limite alla pubblicazione di immagini di minori sui social, anche se si poteva desumere dalla disciplina generale contenuta all’interno del nostro codice civile.

Questo limite della legge italiana è stato superato dal Regolamento (Ue) 2016/679 (GDPR) che ha introdotto un vero e proprio limite di età relativamente al trattamento dei dati dei minori.

In Italia l’età minima per poter esprimere da soli il consenso al trattamento dei dati personali in occasione dell’iscrizione a social, app o altri servizi digitali online è 14 anni. È quanto sostiene l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza in un parere inviato al Governo a proposito dello schema di decreto legislativo all’esame del Consiglio dei ministri per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento 2016/679/UE del Parlamento europeo e del Consiglio in materia di privacy.

La nuova disposizione europea, che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio, fissa a 16 anni tale età, ma consente agli Stati membri di stabilirne una più bassa (14 anni in Italia), purché non inferiore ai 13 anni.

Solo attraverso una collaborazione efficace tra istituzioni, genitori, educatori e minori stessi sarà possibile garantire un ambiente online sicuro e protetto per tutti.

Social network e privacy: come tutelare la reputazione dei minori?

La pubblicazione di immagini di minori sui social può essere pericolosa soprattutto nel momento in cui viviamo dove non si cura più l’immagine o la privacy dei minori a vantaggio di un like sulle piattaforme web.

Questo fenomeno può comportare delle conseguenze molto dannose non solo per la reputazione dei minori ma anche per la loro stessa vita.

Infatti, molto spesso sui social si realizzano delle sfide che personalità deboli seguono per cercare di avere un momento di popolarità, condotte che a volte purtroppo possono mettere in serio pericolo la vita dei bambini.

Per limitare questi rischi il ruolo fondamente viene dato ai social che devono fungere da filtro rispetto alla condivisione incontrollata di video ed immagini, soprattutto se ritraggono comportamenti pericolosi.

Occorre tuttavia un intervento che sia in grado di tutelare la libertà di espressione, ma anche di introdurre forme di protezione degli utenti più fragili e meno responsabili che non sanno distinguere il lecito dall’illecito, il bene dal male.

In questo quadro, i soggetti più esposti sono senza dubbio i minori. L’avvento del mondo dei social non ha solamente modificato i parametri del vivere sociale ma ha certamente inciso su una trasformazione del modo di essere bambini ai giorni nostri.

Immagini di minori sui social: quando si rischia il penale?

Come detto nel corso di questo articolo, il fenomeno della pubblicazione e condivisione incontrollata di immagini di minori sui social diventa un problema in tutti i casi in cui non vi è un limite alla pubblicazione stessa.

I rischi principali che ne possono derivare, oltre che ledere la personalità e quindi la privacy dei minori, sono legati al fatto che nel momento in cui le immagini vengono pubblicate sono accessibili a chiunque.

Infatti, qualunque malintenzionato può accedere alle foto, scaricarle sul proprio computer ritoccandole per la creazione di materiale pornografico.

A ciò si aggiunga anche il fatto che le immagini e i video contengono elementi che possono consentire la geolocalizzazione e attacchi informatici da parte di hackers.

Il codice penale italiano punisce severamente con due disposizioni tanto la condotta di colui che induca il minore a realizzare contenuti erotici o anche solo immagini di parti intime, tanto la condotta di colui che, pur non integrando gli estremi della fattispecie or ora descritta, detenga materiale pedopornografico in qualunque modo acquisito (rispettivamente artt. 600-ter e 600-quater c.p.).

Altro pericolo al quale si può incorrere attraverso la pubblicazione di minori sui social è il comportamento di quei soggetti che, lavorando su foto di minori trovate sui social media, li rappresentano come se fossero i propri figli realizzando il reato “sostituzione di persona”, punita dall’ art. 494 c.p.

Altro reato che si può realizzare qualora le immagini di minori sui social entrino nella disponibilità di malintenzionati è l’adescamento di soggetti minorenni da parte di persona di età maggiore, punito ai sensi dell’art. 609-undicies c.p.

In altre parole, l’autore di reato, dopo aver raccolto informazioni, instaura un rapporto completamente virtuale con propositi illeciti, come la pedopornografia o la prostituzione minorile.

Da ultimo, altro rischio connesso alla pubblicazione di immagini di minori sui social network è lo scambio tra adolescenti di foto intime.

La legge italiana ha introdotto l’art. 612-ter c.p. rubricato “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” e comunemente denominato “Revenge Porn” consistente nella pubblicazione e diffusione di foto intime di altri soggetti nonostante il loro espresso dissenso e, frequentemente, per vendetta.

In un momento in cui l’utilizzo dei social è a volte distorno, la legge ha previsto concetto di materiale dal contenuto sessualmente esplicito che coinvolga, pertanto, la corporeità sessuale di un soggetto e che sia potenzialmente idoneo ad offendere la libertà sessuale di quest’ultimo.

È evidente come, in un contesto sociale dove l’utilizzo di social network e piattaforme digitali è all’ordine del giorno, siano numerosi i rischi che  possono derivare anche dalle condotte dei genitori.

Se vuoi saperne di più contattami per avere una consulenza online, insieme capiremo se sei stato vittima di comportamenti pericolosi a causa della pubblicazioni di immagini di minori sui social.

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